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Il Progetto di ricostruzione del Paradigma Culturale e sociale comporta la responsabilità di un impegno concreto, attivo e efficacemente determinato nel riscoprire e ricreare l’umano partendo dall’umano stesso: tale aspetto imprescindibile e fondamentale implica l’ampiezza e la profondità di una Visione centrata sulla Persona, che evidenzia, valorizza e difende la ricca poliedricità e potenzialità della sua dimensione esistenziale Complessa, unitamente a quella relazionale. Una mission fondamentale e emergenziale di Progettazione Esistenziale, vissuta in coscienza nella crescita dell’esperienza personale e condivisa, entro una prospettiva consapevole e coerente, che richiede ingegno e coraggio di progettazione, insieme alla perseveranza della sua forza di determinazione attuativa. Gli esiti di una realtà appiattita nella depersonalizzazione e/o nella alienazione imperversano, indotti da orientamenti deviati e devianti, volti all’omologazione seriale della Persona e alla sua “formattazione” esistenziale, nel perseguimento di mere logiche materiali, legate e finalizzate al profitto.

Innovare realmente – e non in modo pretestuoso, “ideologico”, formale o retorico! – richiede volontà, coraggio, capacità e responsabilità di investire seriamente e concretamente nell’umano, nella Persona e nelle sue disponibilità e potenzialità esistenziali, creative, relazionali, comprendendo, gestendo e accettandone i limiti, nel rispetto e nella difesa di Libertà e di Dignità della stessa, unitamente alla sua naturale predisposizione all’Armonia: dimensioni, queste, troppo spesso intenzionalmente fraintese, represse e alienate, sacrificate nel dissacrante, omologante, distruttivo e auto-distruttivo “altare” di materialità e profitto. Risacralizzare il Senso della Vita e il mondo, dunque, in opposizione al nichilismo indotto dalla “civiltà del consumo”, dove tutto è “merce” in vendita e ha un prezzo stabilito da pochi e da altri all’infuori di noi, in un meschino scambio di sterile calcolo e convenienza.

Il dilagare sistematico e sistemico di logiche di parzializzazione, iper-semplificazione, approssimazione, banalizzazione, presenti nelle dinamiche dell’essere e del vivere, conduce inevitabilmente a pericolose e involutive forme di annichilimento progressivo, che riguardano in primo luogo la Persona e la sua Complessità, la sua conoscenza, la sua comprensione, unitamente alla dimensione del suo essere in relazione e nel mondo. La tendenza a una sorta di “analfabetismo relazionale” diffuso rivela, alla base, il problema di un essenziale e primario “analfabetismo personale”, affettivo, emozionale e spirituale, indotto, incoraggiato e perpetrato a oltranza, nella coercizione di una pressione e compressione incessanti e di massa, esercitati dalle logiche di sistema dominanti e dai relativi mezzi di comunicazione associati. La Persona perde il Senso della sua Significatività e non vale più nulla, insieme alla Vita stessa: in questa sorta di fraintendimento universale, collettivo, pretestuoso e mediocre, si esaltano le sorti della mistificazione, perpetrate e abusate a oltranza. La dimensione del Senso, unitamente al suo Significato perde la sua dimensione di verità e di autenticità, in una omologata e devastante forma di mistificazione diffusa, volta, appunto, alla cancellazione dei riferimenti e della memoria degli stessi princìpi e criteri di Verità. Una cosa vale l’altra, l’uno vale l’altro e niente vale più nulla in un appiattimento anonimo e scellerato del vivere. Distinguere il vero dal falso, il bene dal male, il bello dal brutto, il giusto dall’ingiusto ci preserva dall’oblio e dalla prevaricazione indotta e finalizzata all’instaurazione di nuove forme di schiavitù: esercitare l’analisi di un pensiero critico e profondo, volto alla costruttività e a una produttività veramente responsabile, è una fatica essenziale e di vitale rilevanza, che bisogna imparare ad accettare e a gestire. E’, pertanto, necessaria una tenace e salvifica “inversione di rotta”, per ripristinare e difendere Valori e criteri di Verità, autenticamente – e non retoricamente – finalizzati alla realizzazione di una Coscienza del Bene, saldamente fondativa di una Coscienza del Bene comune e opportunamente radicata in essa. Essi rappresentano e riguardano l’essere, la Persona e la sua Vita vissuta e condivisa.

La realizzazione del Saper essere è requisito e competenza esistenziale prioritaria, al fine di procedere alla costruzione di un processo di autentica e concreta Civilizzazione, orientata a un progresso effettivo, dall’ampio respiro contenutistico e fattuale, finalmente in grado di coniugare e gestire le sorti di un destino comune: essa rappresenta la dimensione fondante, essenziale nell’orientare e nel guidare il sapere e il saper fare, competenze importanti – anch’esse per nulla scontate! – pur sempre subordinate alla matrice del Saper essere. Il Saper essere, infatti, accoglie in sé la disponibilità e le potenzialità della Cura, quale responsabilità d’essere e d’esserci: prendersi cura e avere cura. Curarsi nella Vita, curandosi della Vita stessa.

Contrastare la “standardizzazione” dell’essere, educando alla scoperta delle potenzialità e disponibilità creative e fattuali della Persona, unitamente alla loro gestione, includendone limiti, problematicità e contraddizioni, non rappresenta uno sterile, astratto e autoreferenziale esercizio di concetto, bensì l’opportunità di affrontare una reale e concreta questione fondante, salvifica e potenzialmente rigenerativa che, se opportunamente colta, accolta e gestita, riguarda ognuno di noi in prima persona, ciascuno in relazione al proprio vissuto esistenziale, definito e caratterizzato da imprescindibili aspetti di Complessità: aspetti che dobbiamo essere pronti a conoscere, riconoscere, comprendere nel profondo e gestire, in una azione di ricerca e di esplorazione incessanti, alimentati da un altrettanto perseverante processo di motivazione e rimotivazione, da ravvivare, via via, nel contesto della sua evoluzione.

Nel processo di abbrutimento esistenziale a cui siamo sottoposti e che, nostro malgrado, ci troviamo a subire, vivendo la nostra quotidianità, abbiamo forse dimenticato la Poesia, l’Armonia, la Bellezza e il Senso della Vita stessa? L’Armonia, L’Anima, la Spiritualità e la Profondità del nostro essere, nell’evoluzione del vivere, ci appartengono per natura.

Ritroviamo, dunque, il coraggio, l’orgoglio, la responsabilità di esistere, facendo la differenza in Libertà e Dignità d’essere per noi stessi, per gli Altri e per il mondo che, pur distratto, ci include.

 

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ARCHIVIO PROGRAMMI PRECEDENTI

DUE GIORNI INTERDISCIPLINARE – IGM – Urbino – Luglio

Filosofia, Neuroscienze, Diritto e Grafologia Morettiana: Dialogo Interdisciplinare

2017 IL SENSO DEL SE

2018 LA CURA

2019 CRESCERE DIVENTARE ESSERE PERSONA

2021 DIMENSIONI DEL SENSO E OPPORTUNITÀ DI INTERVENTO

2022 L’ESSERE E LA SUA CURA

2023 RICREARE L’UMANO PARTENDO DALL’UMANO