IL RELIGIOSO FRANCESCANO

Nazzareno uomo poliedrico, sempre in ricerca del perché delle cose; la voglia di andare in profondità, di cercare la verità, qualche volta gli faceva perdere il senso delle proporzioni con l’interlocutore; tenace nel suo agire e nelle sue idee. Uomo di grande fede, religioso con una grande passione per Francesco di Assisi. Ringraziava sempre il Signore per la sua vocazione Francescana.

Lo troviamo generoso operatore pastorale nella Parrocchia di S. Gregorio Magno a Mogliano (MC), dove verso gli anni cinquanta era stata costruita una sala adibita a teatro e cinema parrocchiale. Nazzareno fu anche regista ed organizzatore di rappresentazioni teatrali. Memorabile per attori e spettatori fu un allestimento di ‘Pinocchio’.

Altro aspetto del suo operare è il servizio di organista che ha svolto nelle diverse chiese e comunità di cui ha fatto parte. Frequentò alcuni anni il liceo musicale di Ascoli Piceno. Apprezzato dai maestri come Arturo Clementoni di Ascoli P. e Franchini di S. Marino.

Le sue esecuzioni, con repertorio classico e moderno, erano ampiamente apprezzate.

Aveva una particolare sensibilità artistica. Fin da ragazzo si dilettava in opere in miniatura, apprezzava le arti figurative, specialmente l’acquarello. Era affascinato dai fenomeni fisici, non senza correre qualche rischio nel riprodurre certi fragorosi esperimenti.

Esemplare era l’impegno nel curare la formazione permanente. Assiduo nella preghiera e meditazione quotidiana, attento nel seguire gli orientamenti della Chiesa nella ricerca biblica e teologica.

Grande era la sua attenzione per i moribondi. Diceva spesso, quando la liturgia lo consentiva, la Messa per gli agonizzanti.

L’oggetto della sua preghiera e riflessione: il mistero della trinità con cui condividere la passione e l’avventura della vita. La Trinità che gli ‘intimava’ la comunione con i fratelli. Mistero grande e fecondo – diceva – affascinante.

Attenzione alle anime, accoglienza di ogni persona per aiutarla ad incontrarsi con il Signore; servizio pastorale della confessione e dell’accompagnamento spirituale sono gli aspetti più caratterizzanti del sacer­dozio di padre Palaferri.

 

IL GRAFOLOGO

Il ministero pastorale delle anime lo porta subito ad interessarsi dei problemi psicologici. Aveva capito che la vita spirituale può essere aiutata non poco dalle scienze umane. Così offrì il suo servizio di accompagnamento nella Chiesa di Mogliano, di Ascoli Piceno e di Urbino e nei seminari francescani di Carpegna e Mondolfo.

In seguito trovò un contributo notevole nello studio della grafologia: ognuno di noi deposita nella sua scrittura la propria storia personale. Un lettore attento ed esperto della grafia può trovare utili riscontri per conoscere il vissuto e la situazione dello scrivente.

Il padre Nazzareno si accosta alla grafologia negli anni settanta (aveva già cinquant’anni): legge Moretti in modo critico, quasi diffidente. Ne approfondisce lo studio e lo trova sempre più veritiero. Recepisce quindi con convinzione ed entusiasmo quanto la grafologia può offrire per l’accompagnamento delle persone nelle loro scelte di vita e nei loro problemi esistenziali.

Trasferito in Urbino nel 1973, vi rimane trentacinque anni: anni dedicati completamente alla grafologia: lettura ed approfondimento della materia, insegnamento nella scuola di grafologia nella Università urbinate, compilazione delle sue dispense e stampa di libri da lui scritti. Rilievo particolare hanno i colloqui quotidiani con persone che chiedevano di parlare con lui per esporgli i loro problemi. Un ‘passa parola’ che faceva accorrere da ogni dove studenti universitari, professionisti o comuni persone.

 

Qualcuno potrebbe ritenere esagerate o poco convincenti le sue spiegazioni di alcuni problemi. E’ giusto ricordare che le sue convinzioni sono state sempre dettate da un attento confronto fra le diverse forme di sapere. Coglie nelle diverse scienze umane il contributo che esse possono dare alla grafologia. A livello metodologico credo sia un innovatore. Le sue conclusioni sono sempre ampiamente motivate. In questo campo fu certamente un precursore. E come sempre accade, i contemporanei dei precursori hanno sempre riserve, dubbi, timori. Sarà il tempo a valutare.

Scrive di lui il grafologo, prof. Pacifico Cristofanelli:

“Ho conosciuto padre Nazzareno Palaferri dei francescani conventuali nel 1977 all’inizio della Scuola Su­periore di grafologia presso l’Università di Urbino, dove era docente. Già da qualche anno era stato chia­mato da padre Lamberto Torbidoni a far parte dell’Istituto Grafologico Moretti, lo storico Istituto che ha raccolto appunto l’eredità di Girolamo Moretti (1879 – 1963) ideatore e fondatore ella grafologia italiana. Pur non avendo collaborato personalmente con il Moretti e superata qualche residua remora colorata di scetti­cismo nei confronti della sua attività di grafologia, Palaferri si era buttato con entusiasmo nell’avventura grafologica dove ha portato il segno della sua forte personalità individuale e creativa.

Nel suo pluridecennale impegno ha ripreso in mano la grafologia morettiana con l’intento di darle una or­ganizzazione solida e di farne uno strumento utile e una scienza accreditata, lavorando in diverse direzio­ni. Una direzione privilegiata del suo contributo è stata l’attenzione alle grafologie estere (Grafologia comparata oltre a Grafologia generale è stata una delle discipline che ha insegnato, per più di venti anni e con orari molto intensi, nella scuola universitaria urbinate). I suoi primi articoli riguardano proprio la ricerca delle corrispondenze profonde e implicite tra le intuizioni morettiane e quelle di altri capi scuola (come Max Pulver) o comunque di importanti autori di riferimento (come Ania Teillard o Augusto Vels).

Un’altra direzione importante del suo impegno di studioso è stata quella di dare alla grafologia morettiana strumenti precisi e omogenei e in questo senso ha insistito nella ricerca definizione esatta degli elementi costitutivi dei vari segni grafologici, della loro quantificazione e, in particolare, della loro ragione o spiegazione scientifica ricercata preferenzialmente nei settori della psicoanalisi e della medicina. La sua preoccupazione di fondo era quella della valorizzazione dell’intuizione morettiana, anche se, non raramente, essendo uomo intuitivo e creativo, gli appariva naturale e normale attribuire al Moretti idee, ipotesi e scoperte personali che veniva maturando nella sua ricerca, nel suo insegnamento, nella sua attività professionale e di cui troviamo traccia nelle sue opere. Accanto all’insegnamento nelle scuole universitarie urbinati (Scuola superiore di studi grafologici, Scuola diretta a fini speciali di studi grafologici, Diploma universitario in consulenza grafologica, Laurea in tecniche grafologiche) va ricordata anche la sua attività di docente nella Scuola di specializzazione in medicina olistica attiva per vari sempre presso l’Università di Urbino, grazie all’iniziativa del dottor Corrado Bornoroni nel quale Palaferri aveva un importante punto di riferimento per la verifica delle sue intuizioni, per il supporto medico-scientifico e comunque per il confronto.

Per quanto riguarda la sua attività professionale ricordiamo le numerose e approfondite analisi per i privati che spesso erano accompagnate da colloqui che negli ultimi anni erano diventati sostitutivi dell’analisi scritta. Colloqui intensi, ricercati e talora anche temuti dai richiedenti perché il suo linguaggio schietto (e anche tagliente, ma anche questo faceva parte della pedagogia) metteva a nudo problemi e situazioni personali.

Posso testimoniare che, all’inizio della prima scuola urbinate, per esigenze di studio e per mettere alla prova la validità della grafologia (alla quale in genere ci si avvicina con atteggiamenti scettici) sottoposi in maniera anonima all’esame grafologico di Palaferri la grafia di Lorenzo Milani. Ne uscì un profilo preciso, profondo, concreto, originale del priore di Barbiana. Nell’archivio dell’Istituto Moretti rimangono numerosissime le analisi, richieste generalmente dalle varie postulazioni per le cause dei santi, effettuate su grafie di persone per le quali sono stati attivati processi di canonizzazione. Dato il suo perfezionismo e le sue esigenze di approfondimento, di completezza e di esaustività, ognuna di queste analisi costituisce quasi una monografia grafologica.

Oltre ai numerosi articoli e a varie dispense per gli studenti della Scuola di grafologia, ricordiamo tre opere: Dizionario grafologico morettiano (è in preparazione la sesta edizione proprio in questo periodo), Tipologia umana, caratterologia e grafologia, L’indagine grafologica e il metodo morettiano, le prime due pubblicate dall’Istituto Grafologico Moretti e la terza dal Messaggero di Padova. Il segno della sua forte ed esigente personalità rimarrà nell’animo di tutti coloro che l’hanno conosciuto personalmente e che l’hanno avuto come maestro. I suoi scritti rimangono fondamentali nella storia e nell’attualità della grafologia contemporanea.”

 

CURRICULUM

PALAFERRI, padre Nazzareno (al secolo Emidio) da Ascoli Piceno (Ap) Nato ad Ascoli Piceno il 27 settembre 1919 da Bernardino e Carmela Ruggeri Entrato a Montottone il 12 ottobre 1931

Professo temporaneo a Urbino 1 novembre 1936

Professo solenne a Osimo 1 novembre 1940

Sacerdote a Osimo il30 maggio 1942

Muore ad Urbino il 20 Aprile 2008

 

Studi

Ginnasio a Montottone (1931 – 1933) e Fermo (1933 – 1935) Liceo a Urbino (1936 -1938)

Teologia a Osimo (1938 – 1942)

 

Itineranza

Mogliano (1942,1943 -1950), Osimo (1942)

San Marino (1942),Montedinove (1950 -1955,1961 -1964) Ascoli Piceno (1955 -1961), Carpegna (1964 -1967) Mondolfo (1967 -1973),

Urbino (1973 – 2008).

 

Uffici

Insegnante (musica e grafologia)

Rettore e Guardiano a Mondolfo (1967 – 1973)

Direttore spirituale. Confessore

Grafologo

La S. messa di suffragio è stata celebrata nella Chiesa di S. Francesco ad Urbino, con una Solenne Con­celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Mons. Francesco Marinelli, presente il Ministro Provinciale delle Marche, p. Pietro Guerrieri e numerosi altri confratelli.

 

PER IL NECROLOGIO

Domenica 20 Aprile 2008:

Urbino: P. Nazareno Palaferri – Grafologo