La scrittura corsiva è comportamento complesso che, proprio a causa delle modalità di esecuzione, mentre comunica contenuti, descrive la complessità strutturale, dinamica, evolutiva e relazionale della persona e la sua analisi permette di studiare le componenti umane/personali, che la producono, e le interazioni tra quelle componenti che la rendono propria ed esclusiva di ogni persona.
Si può dire che l’analisi della scrittura conduce alla elaborazione di un: identikit dinamico di ogni uomo che può essere utilizzato per
- conoscere la persona
- contribuire al suo sviluppo armonico (funzione pedagogica dell’analisi della scrittura)
- contribuire a individuare le disarmonie/i disagi della persona, la loro origine, la loro dinamica e progettare (insieme ai professionisti del settore) percorsi terapeutici per il loro superamento
- contribuire alla promozione della persona attraverso l’aiuto alla auto-progettazione, all’auto-orientamento a studi o professioni, ecc.
- contribuire a conoscere le dinamiche relazionali tra le persone (coppia, famiglia, staff, ecc.) e contribuire a progetti di armonizzazione e crescita positiva
- contribuire alla promozione della giustizia (consulenza peritale, per l’attribuzione di scritti, firme, ecc. e riconoscimento di falsi, ecc.).
Lo strumento che permette di ottenere questa indagine, di tipo sia antropologico che umanistico, è la GRAFOLOGIA.
La grafologia non è arte né disciplina esoterica né, tantomeno, operazione magica. Le immagini distorte piuttosto diffuse, anche tra operatori di scienze dell’uomo, derivano semplicemente dal fatto che non si conosce l’identità di questa disciplina né il suo metodo di intervento come non si conosce e non si presta attenzione alla comprensione piena della scrittura corsiva.
Che cosa è la grafologia?
È una disciplina, teoricamente strutturata in maniera organica, caratterizzata da un metodo coerente con i protocolli teorici della disciplina, rigoroso nella applicazione e verificabile nei risultati. Anche se molti che attribuiscono valore assoluto e totalizzante ai protocolli della propria disciplina, non ne riconoscano la natura di scienza, la grafologia è un metodo scientifico di indagine sul comportamento grafico della persona.
Ci sono diverse impostazioni teorico-metodologiche che fanno sì che sia necessario parlare di grafologie piuttosto che di grafologia tout court. L’Istituto grafologico internazionale di Urbino segue e sviluppa il metodo grafologico elaborato, definitivo e utilizzato da p. Girolamo Moretti: la grafologia morettiana.
È a questo metodo che ci riferiamo quando parliamo di grafologia.
Il metodo morettiano è il risultato di 58 anni di studio, di ricerca e di sperimentazione sul campo, durante i quali sono state decine di migliaia (Moretti parla di 200.000) le scritture analizzate e le verifiche del loro valore interpretativo.
È un metodo che da Moretti è stato sviluppato progressivamente (e ne danno testimonianza le 18 pubblicazioni del maestro susseguitesi dal 1914 al 1963) attraverso un graduale lavoro di approfondimento e di precisazione di dati e criteri operativi che ha portato Moretti dalla semplice descrizione di tratti comportamentali alla identificazione degli atteggiamenti-guida del comportamento, delle motivazioni alla base degli atteggiamenti, dei dinamismi unificanti delle espressioni e delle motivazioni della persona (Moretti la chiama “passione predominante”) fino alla descrizione delle pulsioni fondamentali (istinto vitale, sessuale, psichico) e alla elaborazione di una vera e propria teoria-visione della persona.
In base a queste instancabile e appassionato lavoro di ricerca e di elaborazione concettuale, attuato sempre a partire dai dati emergenti dallo studio psicofisiologico, neurologico e simbolico (psicologico antropologico) di innumerevoli scritture, il metodo di analisi ha assunto progressivamente una struttura procedurale sempre più articolata e capace di discriminazione e precisione descrittiva.
- Individuazione degli indici grafologici e loro misurazione in decimi.
- Individuazione misurazione dei rapporti quantitativi e qualitativi che intercorrono tra gli indici
- Individuazione delle dinamiche-guida delle interazioni tra gli indici.
- Descrizione degli atteggiamenti e loro interazioni/evoluzioni della passione predominante, degli istinti di base.
- Descrizione degli orientamenti comportamentali, espressivi (affettivi, relazionali, motivazionali che promuovono il benessere, l’autorealizzazione e la spinta all’auto-trascendimento verso l’ideale di sé a partire dalla consapevolezza delle proprie potenzialità vere.